2.12.12

C'è una strada nell'orto

"Da un anno abbiamo avviato il progetto 'Mille orti in Africa': chiediamo alla gente di adottare un orto. Questo significa, però, anche garantire la formazione di giovani contadini e consentire lo scambio di conoscenze tra le comunità. Per il primo anno abbiamo puntato a mille orti, ma speriamo che nei prossimi quattro anni si arrivi a diecimila. Cosa succede con l'orto? Primo: si ritorna ad avere coscienza dell'importanza dell'economia di sussistenza, secondo, nei villaggi esistono momenti di ristorazione collettiva ed è lì che bisogna agire.
Per esempio, fare orti nelle scuole, gestiti dai ragazzi stessi. Questo contribuisce a far nascere un certo orgoglio nei giovani. Io ho visto in Kenya una presa di coscienza incredibile, oltre all'acquisizione di competenze agricole, che a volte non trovo nemmeno qui. Dei ragazzi che ti sanno dire tutto sulla semina, sul raccolto, sulle proprietà della pianta: è una cosa moderna non rispetto all'Africa, ma rispetto all'Europa
(dall'intervista a Carlo Petrini, fondatore di Slow Food - per articolo intregrale cliccare qui )

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