3.12.11

quando le parole fanno paura

Il rapporto fra ricchezza delle parole e ricchezza di possibilità ( e dunque di democrazia) è dimostrato anche dalla ricerca scientifica, medica e criminologica: i ragazzi più violenti possiedono strumenti linguistici scarsi e inefficaci […]. Non sono capaci di gestire una conversazione, non riescono a modulare lo stile della comunicazione […] in base agli interlocutori e al contesto […]. Non sanno sentire, non sanno nominare le proprie emozioni. […] La povertà della comunicazione, insomma, si traduce in povertà dell’intelligenza, in doloroso soffocamento delle emozioni. […] …quando le parole fanno paura, e più di tutte proprio le parole che dicono la paura, la fragilità, la differenza, la tristezza; quando manca la capacità di nominare le cose e le emozioni, manca un meccanismo fondamentale di controllo sulla realtà e su se stessi. […] Chi non ha i nomi per la sofferenza la agisce, la esprime volgendola in violenza, con conseguenze spesso tragiche.”  
( Gianrico Carofiglio, La manomissione delle parole, 2010, Rizzoli – pagg. 16,17

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